Tra vent’anni molti dei lavori che conosciamo non esisteranno più.
Non è che non saranno simili a quelli che conosciamo oggi, non esisteranno proprio più.
Oggi quando sento politici, sindacalisti e pseudo esperti che parlano di lavoro mi fanno sorridere e aimé spaventare.
Come sempre parlano del passato invece di guardare al futuro.
Vi faccio pensare e riflettere.
Se nel 2003 vi dicevo che da lì a qualche anno voi con il telefono potevate fare quello che facciamo oggi, voi mi prendevate per pazzo.
Oggi vi dico che, già esistono automatismi che non prevedono risorse umane in tutto il processo produttivo.
Cioè un prodotto può essere prodotto da zero solo dalle macchine, la stessa macchina può farsi l’auto diagnosi e ripararsi.
Adesso, giusto o sbagliato che sia, il progresso andrà avanti e questo non potrà fermarlo nessuno.
Quello che voglio comunicare è che, se oggi sentite qualcuno che vi parla di futuro e lavoro, vi sta raccontando cazzate.
Gli “esperti”, la politica con i rappresentanti degli attuali lavoratori dovrebbero iniziare (già siamo in ritardo) di parlare di futuro.
Io una mezza idea la tengo, si chiama REDDITO UNIVERSALE, che non è il reddito di cittadinanza come lo conoscete.